In questo articolo viene affrontato il problema dell'attenuazione del segnale fra telecamera e DVR. Se preferisci puoi scaricare la brochure qui sotto, che contiene i risultati dettagliati dei test, eseguit da un laboratorio indipendente.
I progettisti di impianti TVCC conoscono bene le problematiche legate all’attenuazione introdotta dal cavo coassiale posto tra la telecamera e il DVR. A seconda delle tecnologie impiegate (video analogico o digitale), i problemi si evidenziano in modo differente. Nei sistemi analogici l’attenuazione limite ammessa è di 6 dB(1) a 4,43 Mhz. Oltre tale soglia si potranno verificare: mancanza di definizione, scarso contrasto, carenza di luminosità, colori sbiaditi o non definiti, fino all’effetto neve. Nei sistemi digitali con standard trasmissivi in alta definizione, come l’SMPTE 292M - ampiamente utilizzato nei sistemi HD SDI, i problemi si manifestano con l’effetto pixel (squadrettatura) e nei casi limite con l’assenza di segnale dovuta al comportamento “a gradino” del ricevitore. Per i sistemi di trasmissione HD SDI a 1,45 Gbps, l’attenuazione massima “suggerita” è di 20 dB al 50% della fre- quenza di clock (750 Mhz).
(1) Perdita del 50% della luminanza e del contrasto video tra nero e bianco.
In figura 1 è rappresentato il comportamento del ricevitore con i due standard:
La tecnologia negli ultimi anni ha fatto passi da gigante così che, oggi, non è difficile trovare sul mercato apparati (videocamera e DVR) analogici e digitali che permettono di ottenere immagini di ottima qualità anche superando - talvolta di molto - la soglia di attenuazione suggerita. Va da sé che, indipendentemente dallo standard video utilizzato, tanto più efficiente sarà l’elettronica, tanto maggiore sarà la qualità dei cavi e connettori impiegati, tanto più lungo potrà essere il collegamento tra la videocamera e il ricevitore.
Alla luce di quanto detto, ci sono due modi per progettare e mettere in opera un link videocamera/ricevitore senza incappare in sorprese al momento del collaudo.
A) Attenersi alle regole e non superare l’attenuazione suggerita (6 dB in analogico e 20 dB in HD SDI). Questa soluzione, seppur molto valida, è però fortemente cautelativa e non permette di sfruttare appieno le peculiarità dell’elettronica, a discapito della lunghezza della tratta. Da prove effettuate in laboratorio si è riscontrato che una buona elettronica permette di realizzare tratte di lunghezza molto superiori (Test lab.) rispetto a quanto ipotizzato seguendo la regola dell’attenuazione limite (link teorico). Le tabelle riportano i risultati dei test eseguiti con diversi standard. In tecnologia HD Turbo, nonostante la lunghezza del collegamento, i controlli remoti (RS485) e la funzione O.S.D. funzionavano regolarmente.
B) La seconda modalità di progettazione consiste nel chiedere ragguagli al produttore degli apparati. Una via non sempre lineare perché pochi produttori dichiarano di avere eseguito dei test specifici e chi lo fa in genere “sposa un marchio”, diffondendo il messaggio che solo quel marchio permette di ottenere certi risultati e ponendo di fatto un freno alla libera concorrenza. In alternativa, si potrebbe perdere una mezza giornata per eseguire personalmente delle prove sul campo ed acquisire esperienza con diversi tipi di cavi e apparati: una ridottissima perdita di tempo che permetterebbe però di maturare una buona padronanza sull’argomento.
In questo caso, occorre tenere presenti alcuni requisiti minimi per un cavo HD SDI 1,45 Gbps secondo lo standard SMPTE 292M, ossia:
CAVO F.M.C |
DIMENSIONI |
ANALOGICO PAL |
DIGITALE HD SDI 1,45 Gbps |
DIGITALE TURBO HD |
|||
|
Ø mm |
LINK TEORICO |
TEST LAB. |
LINK TEORICO |
TEST LAB. |
LINK TEORICO |
TEST LAB. |
0,4/1,6/2,9 |
140 m |
275 m |
38 m |
80 m |
140 m |
200 m |
|
0,4/1,9/3,6 |
154 m |
307 m |
48 m |
100 m |
154 m |
307 m |
|
0,8/3,5/5,0 |
286 m |
571 m |
91 m |
160 m |
286 m |
642 m |
|
1,15/4,8/6,7 |
428 m |
857 m |
133 m |
230 m |
428 m |
830 m |
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